TRASPARENZA שְׁקִיפוּת (Shekifùt)
TRASPARENZA שְׁקִיפוּת (Shekifùt)! Anche זַגּוּג (Zaggùg). Questa parola, non molto di moda ai nostri giorni, ci invita comunque a prendere in considerazione le lettere della sua radice ש ק ף (Shin-Kof-Pe’ finale). Apre una ש che evidenzia una scelta essenziale: usare il potere divino, inscritto nei suoi tre bracci o lasciarsi andare alla corruttibilità. Stessa capacità del fuoco che può forgiare ma anche distruggere. È nelle nostre mani valutare la direzione giusta. Segue la ק, lettera della chiamata e della crescita, nonché di tutto ciò che è sacro, santo e distinto. È la lettera dell’illuminazione. Conclude la פ nella sua forma finale a mo’ di sigillo espressivo verso una realizzazione responsabile. È questo il destino di ogni parola, che una volta uscita dalla bocca, crea situazioni e conseguenze. Questa radice ci conduce nel tema del CONTEMPLARE, GUARDARE, RIFLETTERE nella sua forma rafforzativa, RADIOGRAFARE. Per queste funzioni troviamo vocaboli come OCCHIALI מִשְׁקָפַיִם (Mishkàfàyim), CANOCCHIALE מִשְׁקֶפֶת (Mishkèfet)
TRASPARENZA שְׁקִיפוּת (Shekifùt), il cui valore è 896, trova una profonda relazione con una parola del tutto “TRASPARENTE” (Shekufàh ) שְׁקוּפָה: INTEGRITÀ, INNOCENZA תְּמִימוּת (Temimùt 896) per essere בְּשִֹמְחַת עוֹלָם (Besimchàt ‘olàm 896) NELLA GIOIA DEL MONDO.
INSIEME VINCEREMO IL MALE! יַחַד נְנַצֵחַ אֶת הַרַע (Yàchad nenatzèach et harà) anche 896.
La originale traduzione di Rambam dell’espressione:
כְּמַעֲשֵׂה֙ לִבְנַ֣ת הַסַּפִּ֔יר
(Chema’asèh livnàt hassapìr. Esodo 24,10).
«come un’opera della bianchezza del cristallo», ci spiega che in questo contesto non si vuole parlare della bianchezza ma della TRASPARENZA שְׁקִיפוּת (Shekifùt). “Ora, giacché il corpo trasparente è privo di ogni colore, li riceve tutti uno dopo l’altro, così come avviene nella materia prima la quale nella sua vera realtà, è priva di ogni forma, e per questo riceve tutte le forme, una dopo l’altra.”
In genere questa frase viene tradotta:
«Come di opera di mattone di zaffiro».
E Levy prosegue: “(ed era,) in quanto a purezza, simile al cielo”. Questa è la visione sotto il trono della Sua gloria (sotto i Suoi “piedi”) del Signore di Israele.
Il TRASPARENTE שָׁקוּף (Shakùf) ci offre chiarezza, lontano dal torbido sempre pronto ad accogliere i raggi del sole. Consideriamolo come un maestro e cerchiamo di raggiungerlo in ogni nostro pensiero, parola ed azione.