NOME שֵׁם (Shem)
NOME שֵׁם (Shem)! La sua radice è ש ו ם (Shin-Vav-Mem) che si muove nel tema del VALUTARE, DARE UN VALORE. Così doveva fare Adamo per eseguire il comando del Signore di dare un NOME ad ogni creatura vivente creata da LUI secondo la sua percezione (Genesi 2,20)
וַיִּקְרָ֨א הָֽאָדָ֜ם שֵׁמֹ֗ות לְכָל־הַבְּהֵמָה֙ וּלְעוֹף הַשָּׁמַ֔יִם וּלְכֹ֖ל חַיַּ֣ת הַשָּׂדֶ֑ה (Vaikrà haAdàm scemòt (NOMI) lechòl habbehemàh ule’of hashshamàyim ulechòl chayyiàt hassadèh;..) E (chiamò) diede dei nomi שְׁמוֹת)) l’uomo a ogni bestia e al volatile (del) cielo e a ogni vivente del campo;..) É interessante pensare alla scelta del vocabolo CANE כֶּלֶב (Chèlev) כְּ לֵב ( Che Lev) COME IL CUORE. La gematria ci viene in aiuto: כֶּלֶב ha un valore numerico di 52 come l’espressione לִבּוֹ זָהָב (Libò Zahàv) IL SUO CUORE (è) D’ORO.
NOME שֵׁם è scritto esattamente come la parola שָׁם (Sham) LÀ. Come Rav R. S. Hirsh insegna questo vocabolo potrebbe derivare proprio dal fatto che in effetti Adamo stabilisce per ogni animale “un posto LÀ” (Makòm sham)! Troviamo un gioco di lettere-parole anche quando l’uomo stesso viene posizionato nel גַן עֵדֶן Giardino dell’Eden:<< וַיָּשֶֹם שָׁם … (VayyàSEM (שֹ י ם-METTERE, PORRE) SHAM) E POSE LÌ l’uomo che aveva formato>>. Il suono “umano” ci chiama e ci dà una connotazione vitale ma il nostro posto spirituale è senza tempo e contemplato da Hashèm ה’ . Il nostro NOME שֵׁם (Shem) ci accompagna e in qualche modo influenza la nostra vita. Ci sono esempi eclatanti: Moshèh מֹשֶּה letto all’inverso diventa Hashèm, IL NOME. Shelomòh שְלֹמֹה Salomone ha regnato in PACE שָֹלוֹם! Un vero sigillo quando si esprime il Nome del Signore sono le seguenti parole, pronunciate sottovoce:
בָּרוּךְ שֵׁם כְּבוֹד מַלְכוּתוֹ לְעוֹלָם וָעֶד:
(Barùch Shem chevòd malchutò, le’olàm va’èd)
<<Benedetto (il) Nome della gloria del Suo regno per sempre e in eterno.>>
Il NOME è un vero stimolo nella ricerca di chi siamo e nell’intento di trovare il nostro “posto” in questa esistenza per operare al meglio secondo i dettami divini. Il senso si perde quando l’ego la fa da padrone e ricalchiamo il copione di coloro che hanno costruito la torre di Babele:
וְנַֽעֲשֶׂה־לָּ֖נוּ שֵׁ֑ם … …
(….Vena’asèh-llanu shem;…. Genesi 11,4)
<<E facciamoci un nome!…>>
Non possiamo dimenticare che שֵׁם (Shem) SEM, figlio di Noè è anche il nome del padre di tutti i popoli semiti.
Abbiamo già incontrato l’importanza arcaica di questa parola nel post di שָׁלוֹם ma la voglio rammentare. La ש FUOCO e la מ ACQUA ricordano dentro di noi la lotta eterna per affluire ad uno spazio di unità vera, superando la lotta degli opposti che alberga in noi. Ricongiungerci a quell’energia primaria della nostra esistenza su questa terra!
וְהָיָ֧ה ה’ לְמֶ֖לֶךְ עַל־כָּל־הָאָ֑רֶץ בַּיּוֹם הַה֗וּא יִהְיֶ֧ה ה’ אֶחָ֖ד וּשְׁמוֹ אֶחָֽד׃
(Vehayàh Hashèm lemèlech ‘al col haàretz, bayyòm hahù yihyèh echàd ushemò echad: Zaccaria 14,9)
<<E sarà Hashèm (proclamato) Re su tutta la terra, in quel giorno Hashèm sarà l’Unico e il Suo nome uno.>>