SANTITÀ קְדוּשָׁה (Kedushàh)
SANTITÀ קְדֻשָּׁה (Kedushàh)! È l’ideale ultimo e meta di ogni essere umano a conquistare quella perfezione morale che avvicina alla divinità. La sua גִימַטְרִיָּה (Ghìmatriyyàh) è 415, nella sua scrittura piena קדושה, la stessa di תּוֹדָה (Todàh) GRAZIE. Questo grande insegnamento ci permette di comprendere la forza trasformatrice della vera gratitudine come strumento essenziale di una crescita responsabile. La sua radice è ק ד ש (Kof-Dàlet-Shin). I vari significanti esprimono il tema del SANTIFICARE, ELEVARE, SPOSARE, ANNUNCIARE, DIRE il קִדּוּש (Kiddùsh-Santificazione col vino) o il קַדִּיש (Kaddìsh – La preghiera per i morti che glorifica il Nome di Dio ), DISTINGUERE, DARSI ad un FINE SACRO, PURIFICARE . Un’altra radice, suo anagramma, ש ק ד (Shin-Kof-Dàlet) è in stretta relazione con i suoi significanti sociali: VIGILANZA, ESSERE IN PRIMA LINEA CON SOLERZIA, ESSERE PRONTO AD INTERVENIRE.
Questa è la radice del MANDORLO שְקֵדִיָה (Shekediàh).
La ק , unica lettera non finale, scende verso il basso e si carica dell’aspirazione di rendere tutto più chiaro e portare la coscienza ai livelli di vera luce. La ד porta-apertura l’aiuta in questa operazione di superamento e di espansione nella forma per accedere al potere dello spirito divino della ש. SANTO e SACRO si traducono קָדוֹש (Kadòsh). Famoso e fondamentale per il popolo ebraico il verso 2 del capitolo 19 del Levitico in cui il Signore chiede a Mosè di parlare a tutta l’Assemblea dei figli d’Israele per chiedere loro:
«SIATE קְדֹשִׁ֣ים (Kedoshìm) SANTI PERCHÉ IO, IL SIGNORE DIO VOSTRO, SONO קָדוֹשׁ (Kadòsh) SANTO».
Il primo significato di קָדוֹש esprime la purezza del Signore, simbolo della spiritualità più integra , «immune da qualsiasi contaminazione della materia» (D.Lattes).
Ci sono filologi che lo avvicinano a חָדָש (Chadàsh) NUOVO, nel significante di PURO, PULITO, SPLENDENTE o alla radice פ ר ש (Pe’-Resh-Shin) che si apre al tema del DISTINTO, SEPARATO.
Ognuno di noi conosce il lungo processo per uscire da qualsiasi forma di incesto mentale e per poter fluire alla ricerca del nostro sé integri e unificanti.
È rilevante lo studio sull’origine di questo termine da parte di S. D. Luzzatto che lo fa derivare dall’espressione יְקוֹד אֵשׁ (Yekòd esh) INCENDIO DI FUOCO. Questo ci conduce al tema dei sacrifici ma anche a tutto ciò che è consacrato al Signore e di cui non se ne può fare un uso profano.