BAGNO RITUALE מִקְוֶה (Mikvèh)

BAGNO RITUALE מִקְוֶה (Mikvèh)

7 Febbraio 2021 Off Di Hora Aboav

BAGNO RITUALE מִקְוֶה (Mikvèh)! BACINO per lo più d’acqua e CONFLUENZA. La prima volta che appare questa parola nella sua più corretta definizione, è nel verso 10 del primo capitolo di Genesi, nel terzo giorno della creazione: וּלְמִקְוֵ֥ה הַמַּ֖יִם קָרָ֣א יַמִּ֑ים ….E la RACCOLTA delle acque chiamò (il Signore) MARI יַמִּים (Yammìm). (Ulemikvèh hammàyim karà yammìm). Nel verso prima il Signore aveva detto:…. יִקָּווּ הַמַּיִם (Yikkavù hammàyim) SI RACCOLGANO LE ACQUE (che sono) sotto il cielo in un solo luogo… Questo concetto ci apre ad un altro significato di מִקְוֶה che è SPERANZA come il suo sinonimo תִּקְוָה (Tikvàh)! La radice di questi significanti è ק ו ה (Kof-Vav-He’) la cui porta èקו (Kav) LINEA che è anche sinonimo di (Kivvùn)כִּוּוּן DIREZIONE. In questo sensoמִִקְוָהe תִּקְוָה si accomunano a כַּוָּנָה(Cavvanàh) INTENZIONE perché è in campo il desiderio di incontrarsi in quel Luogo UNO che trascende lo spazio e il tempo e dona all’uomo il senso del TRASCENDENTALE. Il verso 36 del Levitico descrive il מִקְוֶה come buca dove si raccoglie acqua che purifica. Costruire un mikvèh quando si costruisce una nuova comunità religiosa viene prima di tutto anche della creazione di una sinagoga. Il טִיהוּר(Tihùr) PURIFICAZIONE nell’IMMERSIONE טְבִילָה(Tevilàh) completa per tre volte nel מִקְוֶה viene espressa puntualmente dalle sue lettere. Apre questa parola la מ, acqua pura, ancestrale che ricorda il grembo materno e la pioggia che scende dal cielo con la sua PUREZZA טָהֳרָה (Tahoràh) che è simbolo di rinascita. L’acqua sempre in movimento, raccolta nel Mikvèh, permette alla donna o all’uomo temporaneamente nella IMPURITÀ טֻמְאָה (Tumàh) a tornare a essere PURI טְהוֹרִים (Tehorìm) nella sacralità della קche sa rispettare la vita in tutte le sue forme. Le ultime due lettere di מִקְוֶה , le ultime anche nel Tetragramma, aiutano a ricongiungerci profondamente nella spontanea chiusura degli occhi alla nostra luce interiore. In quegli istanti ci colleghiamo con l’aiuto della ghematria 151, la stessa di מִקְוֶה, (Ha’olàm) הָעוֹלָם, il senso dell’ETERNITÀ e del MONDO che i Maestri insegnano essere il luogo di nascondimento del Signore. Vorrei ricordare che scritto con le stesse lettere trovo la parola מְקַוֶּה (Mekavvèh) che esprime il (participio) presente maschile di (Sperante) io, tu, egli (אֲנִי,אַתָּה, הוּא  -Anì, Attàh, hu) SPERO, SPERI, SPERA. Speriamo tutti insieme che la gioia permanga comunque nel nostro essere in questo momento così sofferente.