CARNE בָּשָֹר (Basàr)
CARNE בָּשָֹר (Basàr)! Questa parola è molto significativa nella nostra vita. בָּשָֹר comunica con tutto il nostro corpo ed è vivificata dal SANGUE דָם (Dam) che è in piena correlazione a נֶפֶשׁ (Nèfesh), il primo livello dell’anima (Deuteronomio 12,23). ׁ
כִּי הַדָּם הוּא הַנֶּפֶש
(Chi haddàm hu hannèfesh)
« Poichè il sangue (è) l’anima (vita) ».
La sua radice ב ש ר infatti ci porta nel tema del comunicare לְבַשֵֹּר (Levassèr): PORTARE UNA NOTIZIA, TRASMETTERE UNA INFORMAZIONE, PROFETIZZARE, INFORMARE SU… (Questo verbo si esprime solo nella forma rafforzativa col suo passivo e nella forma riflessiva). Una delle più belle espressioni del Tanàch è quella che descrive un cuore aperto alla relazione col sacro ma anche con l’altro; un cuore tenero che superi e trascenda la rigidità e l’insensibilità della pietra: לֵב בָּשָֹר UN CUORE DI CARNE (Lev basàr). Il verso 26 del capitolo 36 di Ezechiele parla di questo grande dono del Signore:
וְנָתַתִּ֤י לָכֶם֙ לֵ֣ב חָדָ֔שׁ וְר֥וּחַ חֲדָשָׁ֖ה אֶתֵּ֣ן בְּקִרְבְּכֶ֑ם וַהֲסִ֨רֹתִ֜י אֶת־לֵ֤ב הָאֶ֙בֶן֙ מִבְּשַׂרְכֶ֔ם וְנָתַתִּ֥י לָכֶ֖ם לֵ֥ב בָּשָֽׂר׃
(Venatatì lachèm lev chadàsh verùach chadashàh etten bekirbechèm; vehasirotì et lev haevèn mibesarchèm venatatì lachèm lev BASAR (Ezechiele 36,26)).
«E vi darò un cuore nuovo e porrò dentro di voi uno spirito nuovo e toglierò il cuore di pietra dalla vostra CARNE e vi darò UN CUORE DI CARNE (Trad. Lattes D.) ».
È noto che quando si vuole distinguere un re dall’Unico Re, si usa l’espressione מֶלֶךְ בָּשָֹר וָדָּם (Mèlech basàr vaddàm) Re di carne e sangue.
Nell’interiorità della ב, la ר manifesta l’energia piena di un tempo che si rinnoverà fino alla morte; anche se la ש non ricorda solo il potere divino ma anche la corruzione del dopo.
Anche il dolore della בָּשָֹר è un segnale che arriva forte in cerca di soluzione. A volte si denuncia la בָּשָֹר come pura materia ma come già detto, è costellata di scintille spirituali. La sua gematria è 502 e vale come un’espressione molto appropriata: UNA PASSIONE, (DESIDERIO) NON È PECCATO.
(Taavàh enà chet) 502 תַּאֲוָוה אֵינָה חֵטְא.
Infine le dedico il salmo 84,3:
לִבִּ֥י וּבְשָׂרִ֑י יְ֝רַנְּנ֗וּ אֶ֣ל אֵֽל־חָֽי
(Libì uvesarì yerannenù el El chai)
« Il mio cuore e la mia carne innalzano un inno al Dio vivente ».