BELLEZZA יֹפִי (Yofi)
BELLEZZA יֹפִי (Yofi)! Una פ tra due י ! La manifestazione dell’espressione umana ad impronta del divino! La bellezza ferma l’attimo nel respiro più consapevole del qui ed ora e rende l’esperienza eterna. BELLEZZA יֹפִי (Yofi) 100 è come interpretare וְאָנֹכִי אַהֲבָה (Veanochì ahavàh Ch gutturale) 100 E IO (SONO) AMORE! Chi riesce a scoprire il senso trascendente del BELLO יָפֶה (Yafèh – י פ ה), acquista il vero senso della gratitudine e del desiderio di operare in questo mondo all’insegna del BUONO טוֹב (Tov). La BELLEZZA יֹפִי (Yofi)100 forgia un CUORE SAGGIO לֵב חָכָם (Lev Chacham), un cuore che sia pronto a rigenerarsi sia su un piano fisico che coscienziale. Come non collegare alla bellezza, il senso di sacralità della ק che vale 100? Essa è una chiamata che assale per attrazione e non ti abbandona fino a che non ti arrendi al tuo ruolo esistenziale evolutivo. “I saggi della verità”, cioè gli studiosi della Kabalàh traducono BELLEZZA con תִּפְאֶרֶת (Tiferet) anche se nel Tanach traduciamo questo vocabolo con GLORIA, MAGNIFICENZA…. תִּפְאֶרֶת (Tiferet) è una delle sefirot: essa sintetizza e risolve il movimento di גְּבוּרָה (rigore) e (clemenza e misericordia) חֶסֶד propendendo per quest’ultimo. Essi insegnano che תִּפְאֶרֶת (Tiferet – פ א ר) ha in sé due tinte, il bianco e il rosso; è interessante collegare il colore rosa alla bellezza! È anche stimolante riconoscere che la radice פ א ר è l’anagramma di ר פ א GUARIRE. La bellezza è una vera medicina che cura il nostro spirito!
La BELLEZZA יֹפִי (Yofi) 100 porta in campo l’invito espresso ad Abramo da HASHEM: לֶךְ לְךָ! 100 Vai per te (Lech lechà ch gutturale)! Un movimento che deve portare אַבְרָם (Avram) verso quella scoperta di sé, in sé che gli dia la capacità di poter distinguere la BELLEZZA della presenza divina in ogni cosa. Non poteva mancare con il valore di 100 il nome di uno dei fiori più belli : l’ORCHIDEA סַחְלָב (sachlav ch gutturale). Il cuore parla לֵב סָח! “REALIZZIAMO IL PERFETTO EQUILIBRIO FRA ISPIRAZIONE ED ESPRESSIONE! “ (R. Assagioli)