IMMAGINE תְּמוּנָה (Temunàh)
La prima volta che appare è nella “Seconda Parola”: “Non ti farai alcuna scultura né IMMAGINE תְּמוּנָה (Temunàh)”(שמות 20,4 Esodo). Rashì insegna che in questo verso si parla di תְּמוּנָה come “l’IMMAGINE di ogni cosa אֲשֶׁר בַּשָּׁמַיִם (Asher bashamàyim) che è nel cielo”. Essa deriva da מ ו ן dove troviamo la parola מִין (Min) SPECIE. Il valore numerico di questa radice מ ו ן è 96 lo stesso di ‘סוֹד ה (Sod Hashèm 70+26) SEGRETO di Dio. Questa riflessione mi porta per assonanza alla radice ט מ ן (Taman) che si apre al tema del NASCOSTO, del nascondersi in Sé. IMMAGINE תְּמוּנָה (Temunàh) è anche FORMA! Viene tradotta anche con QUADRO, SCENA o RITRATTO nonché DISEGNO : forma simbolica della cosa. Una delle spiegazioni di Rambam di תְּמוּנָה (Temunàh) FORMA nella Guida dei perplessi è molto significativa: la collega direttamente a Dio . ( Numeri 12,8) “…e ‘תְּמוּנָת ה (Temunàt Hashem) guarderà;” Il significato e la spiegazione è : “Percepirà la vera natura di Dio.” L’ARTISTA הָאָמָּן 96 (HaOmman) come מ ו ן è in stretta relazione con questa interpretazione: come riconosce la mistica ebraica, è colui che tocca sempre il TRONO DI DIO. Anche Hirsh vede questa parola nella RIVELAZIONE di DIO! Egli include l’attinenza con מִין (Min) SPECIE, CATEGORIA, GENERE, SESSO, descrivendo la particolarità della specie che viene espressa dall’ IMMAGINE תְּמוּנָה . L’immagine non è una forma soggettiva: ma è l’immagine della specie (tipo). Essa esprime i sui segni particolari e comuni ai suoi elementi caratteristici che presenziano il legame che li sintetizza. L’ IMMAGINE תְּמוּנָה è come la discriminazione, in linee generali, della categoria dell’oggetto.
“Uno spirito pieno di se stesso che non prepara alcuno spazio interiore, finisce con il nutrirsi della propria IMMAGINE”. (R. Drai)