BRAMOSIA תְּשׁוּקָה (Teshukàh)

BRAMOSIA תְּשׁוּקָה (Teshukàh)

12 Gennaio 2025 Off Di Hora Aboav

BRAMOSIA תְּשׁוּקָה (Teshukàh)! Anche BRAMA, LUSSURIA e AVIDITÀ! Un amore troppo grande, legato ad un DESIDERIO תַּאֲוָה (Taavàh)[1]il più delle volte incontrollabile. Preferisco sottolineare che Artom differenzia le due parole. Il termine תְּשׁוּקָה (Teshukàh) è legato proprio alla PASSIONE, all’ARDORE: è in campo un FUOCO אֵשׁ (Esh) che rischia di far bruciare e distruggere la persona che lo sente mentre il desiderio è una manifestazione creativa, un desiderio di esistere insieme paritariamente. Un progetto che fin dalla nascita ci dona la vita. Noi nasciamo dal nostro desiderio di essere! Solo un’ANIMA LANGUENTE נֶפֶשׁ שׁוֹקֵקָה (Nèfesh shokekàh)[2] verso il Signore ed Egli verso Israele può produrre una תְּשׁוּקָה in armonia. Ne è la testimonianza il Cantico dei Cantici che descrive secondo Rashì[3] l’amore reciproco fra Il Signore e Israele:

אֲנִי לְדוֹדִי וְעָלַי תְּשׁוּקָתוֹ

(Anì ledodì ve’alày teshukatò).

«Io (sono) per il mio amato e su di me la sua passione (brama)»[4].

E Rashì[5] commenta:

 אֲנִי לְדוֹדִי וְגַם הוּא מִשְׁתּוֹקֵק לִי

(Anì ledodì vegàm hu mishttokèk li).

«Io (sono) per il mio amato ed anche Lui anela a me (Mi desidera).

Se ci riferiamo alla relazione dell’uomo e della coppia si può rilevare che nel verso del Cantico l’atteggiamento è paritario e contraddice il verso della Genesi[6].

Comunque in genere תְּשׁוּקָה e תַּאֲוָה vengono tradotti come sinonimi anche se si predilige tradurre desiderio e muoversi nel desiderare.

La radice di תְּשׁוּקָה è ש ק ק. שָׁקַק nasce col senso primario di CORRERE MOLTO VELOCEMENTE QUI E LI’ in una sorta di eccitazione e frenesia ma trova anche il significato di VOLERE MOLTO e la forma riflessiva לְהִשְתּוֹקֵק (Lehishttokek) sigilla proprio il DESIDERARE e AVERE NOSTALGIA. Un sinonimo importante e chiarificatorio di תְּשׁוּקָה è רַחֲמִים (Rachamìm) che in genere è tradotto con COMPASSIONE che riporta in campo il senso di sofferenza.[7]

Condivido l’opinione di P. Raguzzi, mia allieva, che ritiene che siamo nel tema dell’OSSESSIONE דִבּוּק (Dibuk)[8], טִרְדָה עֲמֻקָה (Tirdàh ‘amukàh) un’   INQUIETUDINE PROFONDA.

Nella Torà appare תְּשׁוּקָה per la prima volta nelle parole punitive di Dio dopo la grande trasgressione[9]che causerà alla donna una grande sofferenza nelle sue storie d’amore.

La fragilità e la sensibilità della donna a volte dà origine ad un dolore difficile da sciogliere. Direi che la parte femminile negli uomini subisce la stessa sorte. Nel gioco dell’amore e della gelosia è importante non perdere la testa ma mantenersi vigili. Il Signore aveva avvertito Caino di stare attento a non cedere all’ira e al peccato ma conosciamo molto bene la fine di questo racconto.

הֲלֹוא אִם־תֵּיטִיב שְׂאֵת וְאִם לֹא תֵיטִיב לַפֶּתַח חַטָּאת רֹבֵץ וְאֵלֶיךָ תְּשׁוּקָתוֹ וְאַתָּה תִּמְשָׁל־בּוֹ׃

(Halò im-tetìv seet veim lo tetìv lapètach chattàt rovètz; veelècha teshukatò veattàh timshòl-bò).

«Non (è) forse che se ti (vorrai) fare del bene ti solleverai e se non (vorrai) farti del bene alla soglia il peccato[10] sta coricato[11](accucciato); e verso di te (è) la sua brama ma tu (puoi) dominarlo (in esso)»[12].

I due versi di Genesi sono gli unici della Toràh in cui appare il termine תְּשׁוּקָה. La terza volta lo troviamo nel Cantico dei Cantici.[13]

Si nota che però in tutti e tre versi la parola appare in una forma di costrutto, dovendo costruirla con le desinenze del pronome possessivo.[14]

Annalisa Comes, mia allieva, che ha ispirato questa parola, si domanda se ciò dipende dal fatto che non abbia modo di esistere se non in funzione dell’altro e gioisce nel rendersi conto che 1206 nella piccola numerazione corrisponde a 9 e cioè a טוב – ט (Tov) BUONO.

ת ש ו ק ה : la ת apre una parola che include il desiderio di essere compiuta in piena libertà e reciprocità e cerca di veicolare la ש in territori passionali ma non troppo, aiutata dalla ו il cui scopo è l’unione e la trasformazione in armonia di ogni conflittualità. Tutte insieme si muovono all’unisono per realizzare le ultime due lettere ק ה – Kiddùsh Hashèm (la) SANTIFICAZIONE DEL NOME.


Collaborazione di Annalisa Comes.


[1] DESIDERIO חָפֵץ, חֵשֶׁק (Chafèz, Chèshek (Ch suono gutt.)).

וַתֵּ֣רֶא הָֽאִשָּׁ֡ה כִּ֣י טֹוב֩ הָעֵ֨ץ לְמַאֲכָ֜ל וְכִ֧י תַֽאֲוָה־ה֣וּא לָעֵינַ֗יִם וְנֶחְמָ֤ד הָעֵץ֙ לְהַשְׂכִּ֔יל 

(Vatterè haishàh chi tov ha’etz lemaachàl vechi taavàh-hu la’enàyìm venechmàd ha’etz lehaschìl).

«E vide la donna che buono (era) l’albero per cibo e che esso (suscitava) desiderio per gli occhi ed (era) piacevole l’albero per acquisire conoscenza». La parola DESIDERIO תַּאֲוָה (Taavàh) verso l’albero della conoscenza del bene e del male ha dato il via alla trasgressione umana.

[2] Vedi anche Rashì Isaia 29,8.

[3] Rashì viene denominato רַב שֶׁל יִשְרָאֵל Rabbino di Israele (Rabbi Shel Israel) nell’introduzione al commento del Canto dei Cantici (A. Mello). (Rashì di Troyes, Introduzione e traduzione A. Mello Commento al Cantico dei Cantici, Edizioni QIQAJON, Magnano 1997). 

[4] Vedi la parola CHAVVÀH.

[5] Rashì viene denominato רַב שֶׁל יִשְרָאֵל Rabbino di Israele (Rabbi Shel Israel) nell’introduzione al commento del Canto dei Cantici (A. Mello). (Rashì di Troyes, Introduzione e traduzione A. Mello Commento al Cantico dei Cantici, Edizioni QIQAJON, Magnano 1997). 

[6] Genesi 3,16.

[7] Trad. M. E Artom. (COMPASSIONE: dal latino: cum patire – soffrire con).

Vedi Chavvàh.

[8] דִבּוּק Anche ATTACCAMENTO, SPETTRO.

[9] Genesi 3,16. VEDI la parola חַוָּה (Chavvàh)-Eva.

[10] In Genesi 4,7 è la prima volta che appare la parola חַטָּאת-חֵטא (Chet).

[11] Come le gazzelle al pascolo nel momento del riposo che sono coricate con i garretti sempre all’erta per alzarsi velocemente di fronte al pericolo.

[12] Genesi 4,7.

[13]Cantico dei Cantici 7,11.

[14]Genesi 4,7 – Cantico dei Cantici 7,11 תְּשׁוּקָתוֹ (Si riferisce a lui); Genesi 3,16 תְּשׁוּקָתֵךְ (Si riferice a te fem).

In tutti e tre i casi AA Macintosh, “Il significato dell’ebraico” traduce DEVOZIONE.