LEGATURA עֲקֵדָה (‘Akedàh
LEGATURA עֲקֵדָה (‘Akedàh)! ע ק ד (‘Àyin-Kof-Dàlet) ci introduce nel tema di LEGARE MANI E PIEDI.
וַֽיַּעֲקֹד֙ אֶת־יִצְחָ֣ק בְּנ֔וֹ
(Vayya’akòd et-Yitzchàk benò)[1]
«E (Abramo) legò Isacco, suo figlio».
Una parola famosa è עֲקֵדָה (‘Akedàh) perché viene usata per denominare il sacrificio non consumato di Isacco: עֲקֵדַת יִצְחָק (‘Akedàt Yitzchàk) LA LEGATURA DI ISACCO.
Vorrei affrontare questo termine proprio in funzione di questo significativo episodio della vita di Abramo e di Isacco.
LEGATURA עֲקֵדָה: la ע (70) ci accompagna alla fonte dell’esperienza percettiva che va anche oltre il nostro sguardo e ci inoltra nel SEGRETO סוֹד (Sod-70). La guida la chiamata della ק che vale 100-1. Essa è la lettera della comunione e della sacralità che restituisce l’unità degli intenti esistenziali e spirituali. La ד aggiunge loro la capacità di aprirsi alla ה che chiude la parola, realizzando l’azione, pensata ed espressa intimamente. Vorrei continuare ad elaborare il significante di עֲקֵדָה, ricordando che l’essenza linguistica combinatoria delle lettere può continuare ad insegnarci ad oltranza. ד ע ק ה LA PORTA DELL’ESPERIENZA DEL SACRO ci avvicina ad HASHÉM.
עד ח”ק : si diventa TESTIMONE עֵד (‘Ed) della SANTIFICAZIONE del nome di HASHÉM! ח”ק acronimo dell’espressione ‘קִדּוּשׁ ה (Kiddùsh Hashèm) e ancora l’imperativo di conoscerlo דע ח”ק (Dà’) CONOSCI, SAPPI il Suo significato!
LA LEGATURA DI ISACCO עֲקֵדַת יִצְחָק (‘Akedàt Yitzchàk) il cui valore numerico è 782 rivela una stretta relazione con il Dio dei padri del popolo ebraico infatti ritroviamo 782 anche nell’espressione:
אֱלֹהֵי אַבְרָהָם, אֱלֹהֵי יִצְחָק וְאֱלֹהֵי יַעֲקֹב
(Elohè Avrahàm, Elohè Yitzchàk veElohè Ya’akòv)
Dio di Abramo, Dio di Isacco e Dio di Giacobbe.
Un SEGNO PERFETTO אוֹת שְׁלֵמָה (Ot shelemàh 782)!
Una legatura che libera e che apre al futuro! La legatura che ha portato il padre e il figlio a לְְהִתְעַלּות (Lehit’allot) ELEVARSI. La radice ע ל ה (‘Àyin-Làmed- He’) è imperante in questa ultima prova tutta in salita per il padre e la prima per il figlio. Nessuna vittima, due uomini di fede! Rashì chiarisce le parole di Hashèm ad Abramo, pronto a uccidere il figlio e fermato dall’angelo di Hashèm dal cielo[2]:
לֹא אָמַרְתִי לְךָ שַׁחֲטֵהוּ אֶלָּא הַעֲלֵהוּ
(Lo amartì lechà shachatèhu ellà ha’alèhu)
«Non ho detto:- Scannalo ma elevalo (fallo salire)»![3]
Un chiaro imperativo per le genti: Non uccidere tuo figlio, elevalo e insegnagli ad amare e temere il Signore. Solo questa è la vera crescita: portare il senso del sacro nel mondo.
[1] Genesi 22,9
[2] Genesi 22, 12
[3] Vedi Deuteronomio 18,10.