ISACCO יִצְחָק (Yitzchàk)
ISACCO יִצְחָק (Yitzchàk)! Il nome del secondo PADRE d’Israele! Un nome pieno di significato e progettualità. Laי apre la parola con la sua capacità creativa e senza costrizioni. Essa può esprimersi libera dalle leggi del nostro mondo per accedere allo spazio metafisico che accoglie il futuro. Insieme alla ק, lettera della chiamata e della crescita spirituale che chiude, incornicianoצַח (Tzach) PURO, PULITO, LUCIDO, una piccola parola che fa risplendere intorno a sé energia spirituale e sacralità. Così era Isacco! Un luogo sicuro e stabile! La mistica ebraica infatti lo descrive con una ב. Una casa! יִצְחָק Isacco, il patriarca è stato fedele alla sua tenda e alla terra di Canaan che non ha mai abbandonato. Anche umano! Ricordiamo la sua preferenza per Esaù ma anche il suo discernimento di fronte ad una scelta per Hashèm! Isacco nasce יִצְחָק e non cambierà mai il suo nome e avrà solo una moglie! Costruirà un solo altare.
Il Midrash Bereshìt Rabbà 53 insegna: laי fa riferimento alle 10 parole che la sua nazione riceveranno sul monte Sinai; la צ 90 ricorda l’età di sua madre Sara al concepimento; laח 8 rappresenta la CIRCONCISIONE מִילָה (Milàh), fatta nel suo ottavo giorno dalla nascita come comanda la Toràh e laק 100 rammenta l’età di Avrahàm. La radice di questo nome è צ ח ק (Tzàdi-Chet-Kof) che esprime il RIDERE, GIOIRE, SCHERZARE, PRENDERE IN GIRO, DIVERTIRSI ma nel Tanàch troviamo anche altri significanti interessanti. IL primo esempio è proprio legato all’annuncio della nascita di יִצְחָק.
וַיִּפֹּ֧ל אַבְרָהָ֛ם עַל־פָּנָ֖יו וַיִּצְחָ֑ק
(Vayyippòl Avrahàm ‘al-panàv vayyitzchàk. Genesi 17,17)
«E cadde Abramo sulla sua faccia e rise»!
«E Abramo cadde con il viso a terra e fu lieto della notizia». (Trad. M. Levy.)
יִצְחָק libero dalla ו conversiva, può godere di un augurio perenne di poter gioire della vita e oltre: RIDERÀ! Saprà godere della sua esistenza. Forse quest’energia primaria di incredulità genitoriale lo ha rafforzato così tanto nel miracolo da poter sostenere le prove più grandi senza mai perdere la fede nel futuro.
Il Signore stesso deciderà questo nome e decreterà la sua successione come guida e padre dopo Abramo.
שָׂרָ֣ה אִשְׁתְּךָ֗ יֹלֶ֤דֶת לְךָ֙ בֵּ֔ן וְקָרָ֥אתָ אֶת־שְׁמ֖וֹ יִצְחָ֑ק וַהֲקִֽמֹתִ֨י אֶת־בְּרִיתִ֥י אִתּ֛וֹ לִבְרִ֥ית עוֹלָ֖ם לְזַרְע֥וֹ אַֽחֲרָֽיו
(Saràh ishttechà yolèdet lechà ben ve karàta et-shemò Yitzchàk. Vahakimotì et-beritì ittò livrìt ‘olàm lezar’ò acharàv. Genesi 17,19.)
«Sara tua moglie partorisce (va a partorire) per te e chiamerai il suo nome Yitzchàk. E ho stabilito il Mio patto con lui, un patto eterno con il suo seme (discendenza) dopo di lui.
Anche successivamente troviamo questa radice nel famoso verso 18,15 per due volte quando Sara viene a conoscenza della sua prossima maternità. In effetti i lettori meno attenti hanno fatto risalire la scelta del nome in quel contesto.
וַתִּצְחַ֥ק שָׂרָ֖ה בְּקִרְבָּ֣הּ
(Vattitzchàk Saràh bekirbbàhh. Genesi 18,12)
«E rise Sara dentro di sé»! Rashì aggiunge che ne fu lieta.
L’integrità d’Isacco prima e durante la sua legatura è diventata il simbolo della fede più totale e le sue lacrime hanno determinato, grazie ad esse, l’ascolto misericordioso del Signore alle suppliche del popolo ebraico per ogni generazione.
È bello ritrovare nella gematria la relazione stretta che intercorre fra il nome יִצְחָק il cui valore numerico è 208 e l’espressione עַם סֶגֻלָּה (‘Am Segullàh) POPOLO TESORO SPECIALE, ELETTO 208 nel senso di essere al servizio di Dio e della sua famiglia-popolo.
Giacobbe suo figlio lo riconosce appieno in questo giuramento:
וַיִּשָּׁבַ֣ע יַֽעֲקֹ֔ב בְּפַ֖חַד אָבִ֥יו יִצְחָֽק
(Vayyishavà Ya’akòv befàchad avìv Yitzchàk.Genesi 31,53)
«E giurò Giacobbe nel Timore (Paura) di suo padre Isacco».
Ancheאַבָּא צַדִֶּּיק (Àbba tzadìk) PADRE (Babbo) GIUSTO vale 208. Ricordiamo che proteggerà i pozzi scavati dal padre e che gli si riconosce la messa in pratica della mitzvah della Decima.
La radice צ ח ק – מְצַחֵק susciterà grande allarme in Sara che produrrà l’allontanamento di Ismaele.
וַתֵּ֨רֶא שָׂרָ֜ה אֶֽת־בֶּן־הָגָ֧ר הַמִּצְרִ֛ית אֲשֶׁר־יָֽלְדָ֥ה לְאַבְרָהָ֖ם מְצַחֵֽק׃
(Vatterè Saràh et-ben-Hagàr hammitzrìt ashèr yaledàh leAvrahàm metzachèk ( Genesi 21,9 Ch gutturale).)
«E vide Sara il figlio di Hagar l’egiziana che aveva partorito ad Abramo scherzante (che scherza)»!
Nella forma rafforzativa צ ח ק acquista il senso del deridere, dello schernire e in questo caso Rashì giudica quest’agito come un atto spregevole. In altri casi simili nel Tanàch si arriva alla fornicazione, all’idolatria e addirittura all’assassinio.
Mi sono sempre interessata al ruolo dei tre Padri nell’espressione della loro missione in seno al popolo ebraico e mi salgono delle domande interessanti. Abramo scopre la verticalità e dona esempi di fede straordinaria, Isacco la mantiene salda e integra e Giacobbe la realizza attraverso le 12 tribù. È impossibile così ritenere l’uno più importante degli altri: è come voler decidere chi è più importante nei confronti del fuoco. Chi l’ha scoperto, chi l’ha saputo mantenere acceso o chi ha trovato il modo di usarlo? Ogni persona è legata all’altra nel realizzare l’opera per la quale si è qui.