POZZO בְּאֵר (Beèr)
POZZO בְּאֵר (Beèr)! Una parola che suscita immediatamente una percezione di profondità e di abbondanza quando è riserva d’acqua, di vita! La ב, casa e interiorità, la esprime appieno nel senso di rappresentare il “dentro”, nella terra profonda. Laא insieme alla ר invece esprimono la אור (Or) LUCE che pigia per venire fuori insieme al fluido vitale che si sprigiona verso l’alto. La radice ב א ר (Bet- Àlef-Resh) porta infatti il tema del CHIARIRE לְבָאֵר (Levaèr) e anche dello SPIEGARE e DARE SIGNIFICATO. POZZO בְּאֵר (Beèr) rivela con le sue lettere anche il significante del FUORI che in aramaico si traduce בָּרָא (Barà) e in ebraico CREÒ. È veramente un buon esercizio trasformare i sentimenti in parole. Un verso di Genesi (26,19) ci fa riflettere ulteriormente:
וַיַּחְפְּר֥וּ עַבְדֵֽי־יִצְחָ֖ק בַּנָּ֑חַל וַיִּ֨מְצְאוּ־שָׁ֔ם בְּאֵ֖ר מַ֥יִם חַיִּֽים
(Vayyachpperù ‘avde’- Yitzchàk bannàchal; vayyimtzèu-sham beèr màyim chayyìm.)
«E scavarono i servi di Isacco nella valle; e trovarono un pozzo d’acqua sorgiva».
Questo passo è stato molto commentato per descrivere l’attività di Abramo che chiamava i suoi pozzi ‘בְּשֵֹם ה (Beshèm Hashèm) NEL NOME DI HASHÈM per far conoscere Hashèm a tutti i suoi vicini e così fece Isacco con i suoi servi per ripristinare gli insegnamenti di suo padre. Essi sapevano ricercare le acque della fede e della Toràh.
Il valore gematrico di POZZO בְּאֵר (Beèr) è 203 e ci svela la relazione con l’espressione אֶבֶן הַפִּינָה (Èven happinàh, nella sua forma di scrittura piena.) LA PIETRA ANGOLARE che diventa il fondamento della nuova costruzione. Anche MEMBRO O ALA אֵבֶר (Èver) è un suo anagramma.
Il pozzo diventa centrale nelle relazioni dei Padri: ricordiamo il pozzo d’incontro con Eliezer e Rebecca; Giacobbe e Rachele; Mosè con Tzipporà.
Anche בּוֹר (Bor) FOSSA, TOMBA può tradurre POZZO ma a mio avviso, mancando in campo la forza generatrice della א, manifesta un senso di vuoto, di rifugio di animali velenosi e di morte. Chi non rammenta il בּּוֹֹר di Giuseppe dove fu gettato dai fratelli!?
Di fronte a noi c’è sempre una scelta ed è ciò che accade anche nel nostro immaginario, coltiviamo immagini piene di vita e colori piuttosto che concepire realtà interiori buie e scolorite, da tenere lontane da noi.