SALVEZZA יְשׁוּעָה (Yeshu’àh)
SALVEZZA יְשׁוּעָה (Yeshu’àh)! La פָּרָשָׁה (Parashà-brano della Torà) di Noè (Nòach) נֹחַ è il simbolo della SALVEZZA יְשׁוּעָה . Tutti noi confidiamo sul (Berìt) בְּרִית PATTO- promessa eterna fatta da Dio a Noè. Questa parola così imponente mi porta subito ad entrare nel suo valore numerico che è 391. Questo è lo stesso peso semantico dell’espressione פָּנִים אֶל פָּנִים FACCIA A FACCIA (Panìm el Panìm 391). È bello pensare che la SALVEZZA יְשׁוּעָה (Yeshu’àh) possa essere intesa come la conquista della dimensione dell’ALTRO come ci hanno insegnato i Cherubini. Posti uno di fronte all’altro, sul coperchio dell’Arca Santa, in mezzo a loro il Signore parlò a Mosè. Non è così che accade in una relazione? Come dimenticare l’esperienza di Mosè FACCIA A FACCIA con Dio! (Shemòt שְׁמוֹת 33,11).
La sua radice è י ש ע ed è la stessa dei nomi di יְהוֹשֻׁעַ (Yehoshù’a) Giosuè e יְשַׁעְיָה di (Yesha’yàh) Isaia. Essa ci porta in un’altra dimensione che ci insegna e ci conduce verso la direzione della SALVEZZA יְשׁוּעָה (Yeshu’àh) perché י ש ע vale gematricamente 380 come l’espressione ַלֵב שָֹמֵח (Lev samèach) CUORE LIETO. Le parole di Isaia (12,3) ci invitano a dissetarci nelle acque sacre della SALVEZZA יְשׁוּעָה (Yeshu’àh) :
וּשְׁאַבְתֶּם מַיִם בְּשָׂשׂוֹן מִמַּעַיְנֵי הַיְּשׁוּעָה
(Ushavttèm màyim besasòn mimma’yenè’ hayyeshu’àh)
«E attingerete le acque con giubilo dalla fonte della salvezza»!
Esse sono sempre pronte per noi.