CAPANNA סֻכָּה (Succàh)
CAPANNA סֻכָּה (Succàh)! Dopo Chippur si festeggia il 15 di Tishrì la festa di סֻכּוֹת Succòt CAPANNE.
בַּסֻּכֹּ֥ת תֵּשְׁב֖וּ שִׁבְעַ֣ת יָמִ֑ים כָּל־הָֽאֶזְרָח֙ בְּיִשְׂרָאֵ֔ל יֵשְׁב֖וּ בַּסֻּכֹּֽת׃
(Bassuccòt teshevù shiv’at yamìm; col haezràch beYisrael yeshvù bassuccòt)
<<Nelle capanne sederete (starete) sette giorni; ogni (civile) nato in Israele (anche i proseliti) abiteranno nelle capanne.>> (Levitico 23, 42)
Il testo continua per ricordare alle generazioni che verranno che il Signore li ha fatti dimorare nelle capanne quando li ha fatti uscire dall’Egitto.
La radice di questa parola è ס כ ך che introduce il tema del COPRIRE, PROTEGGERE, NASCONDERE fino a SEDERE nella SUCCÀH nella sua forma riflessiva. Una radice molto vicina e suo sinonimo è ח פ ה dalla quale deriva la parola חֻפָּה (Chuppàh) il BALDACCHINO NUZIALE che si stende sopra la testa degli sposi. La presenza divina è sopra a mo’ di grande כִּפָּה (Chippàh) ed è segno di grande benedizione. Le סֻכּוֹת (Succòt) nel deserto ne sono la dimostrazione. Come avrebbero gli ebrei potuto sostenere il clima inclemente del deserto, gli scorpioni e i serpenti per così tanti anni senza la protezione divina?
“Nascondi la tua faccia dai miei peccati e cancella tutte le mie colpe. Creami un cuore puro, o Dio e rinnova in me uno spirito saldo (corretto). Ridonami la gioia della tua salvezza e sostienimi con Spirito generoso” (salmo 51-11,12,14.) Queste sono le parole che ci hanno accompagnato nel digiuno e auguro che continuino ad essere parole incisive nel nostro risiedere sotto la סֻכָּה (Succàh). In essa è comandata proprio la GIOIA שֹמְחָה (Simchàh) infatti questi 7 giorni vengono denominati anche (Zemàn simchàtenu) זְמָן שִֹמְחָתֵנוּ TEMPO DELLA NOSTRA GIOIA.
La סֻכָּה (Succàh) viene lasciata aperta per accogliere chiunque ma secondo la mistica ebraica si onorano in particolare 7 OSPITI ֹ אוֹרְחִים (Orechìm) speciali, chiamati in aramaico אוּשְׁפִּיזִין (Ushpizìn): אַבְרָהָם, יִצְחָק יַעֲקֹב, מֹשֶה, אַהֲרוֹן, יוֹסֵף וְדָוִד (Avrahàm, Ytzchàk, Ya’akòv, Moshèh, Aharòn, Yosèf veDavìd (Abramo, Isacco, Giacobbe, Mosè, Aronne, Giuseppe e (il re) David.) Si ricordano tutti in tutti e sette i giorni, ma ogni giorno è dedicato a un ospite in particolare.
È interessante pensare che la gematria di סֻכּוֹת 486 sia di uguale valore dell’espressione ….שָׁלוֹם עִם PACE CON…!
È quello che auguro a tutti noi di poter abitare in una סֻכַּת שָּלוֹם (Succàt Shalòm) in ogni tempo e in ogni luogo. INSIEME בְּיַחַד (Beyàchad)!