GUARIGIONE הַחְלָמָה (Hachlamàh)
GUARIGIONE הַחְלָמָה (Hachlamàh)! Una ה , la lettera che rappresenta la Divinità e che esprime il suono del respiro, si aggiunge alle lettere della parola MALATTIA מַחֲלָה (Machalàh) per rivelare la natura del disagio in campo e superarlo. Un anagramma significativo è חֶמְלָה (Chemlàh) MISERICORDIA. É evidente il messaggio sotteso nella parola MALATTIA מַחֲלָה (Machalàh): la prima sillaba evidenzia una domanda (Mah) מָה Che cosa? Mentre poi חָל (Chal) È ACCADUTO nella ‘ה , nella parte spirituale (psichica)? Questa è la domanda che i mistici si sono sempre posti e che ormai si pone anche la medicina moderna. Oggi il legame sottile che esiste fra questi livelli esistenziali non è più sottovalutato. Come abbiamo constatato la radice più arcaica è ח ו ל (Chet-Vav-Làmed) che ci presenta molteplici significanti: vi troviamo il tema del PROFANO e della SABBIA חוֹל (Chol); del VUOTO חָלָל (Chalàl) e dello SPAZIO חָלָל (Chalàl). La malattia evidenzia una perdita di sacralità e di presenza.
Se alla MALATTIA מַחֲלָה (Machalàh) aggiungiamo una י , segno del metafisico e del futuro, troviamo una parola straordinariamente importante: PERDONO מְחִילָה (Mechilàh). Un atteggiamento proattivo che ci mantiene sani e gioiosi.
PERDONARE e DANZARE in ebraico si traducono nello stesso modo (limchòl) לִמְחֹל. La parola DANZA (Machòl) מָחוֹל si apre come domanda esplicita e sotterranea מָה per incontrare la ח (Chet suono gutturale), “barriera” che invita a conquistare la dimensione trascendentale e l’energia femminile. Ed ecco l’incontro con la (vav) ו che unisce il tutto nel desiderio trasformativo. La (Làmed) ל , pungolo, in fine di parola supera lo spazio ordinario e oltrepassa la linea di tutte le altre lettere, portandole verso l’alto.
La DANZA מָחוֹל (Machòl) fa scaturire gioia e desiderio di conoscere nella profonda esperienza interiore meditativa.
DANZARE È PER-DONARE?
Anche la radice ח ל ם (Chet-Làmed-Mem) si esprime con le stesse lettere: SOGNARE לַחֲלֹם (Lachalòm) vuol dire anche essere forti e guarire.
La parola חֲלוֹם SOGNO ha lo stesso valore gematrico (84) della radice י ד ע che si apre al tema del SAPERE, CONOSCERE. Molti riconoscono la parola דַעַת (Dà’at) CONOSCENZA.
Simpatico riflettere sulla parola italiana IDEA! Da ידע??
SOGNARE É CONOSCERE, SAPERE?!!
CURA טִפּוּל (Tippùl)! Sicuramente facilita la GUARIGIONE הַחְלָמָה (Hachlamàh) e aiuta molto: traduce anche PREOCCUPAZIONE nella vera accezione. Sappiamo che non bisogna preoccuparsi delle situazioni ma OCCUPARCI di esse e prendercene CURA. La sua radice è ט פ ל 119 che include anche il tema della PARTECIPAZIONE e del LEGAME. La ט piena di bontà esprime con la פ ciò che la ל “guida” dà inizio all’azione di cura ed eleva. Si spera che ogni intervento abbia il טַעַם (Tà’am) 119 SAPORE, GUSTO, ACCENTO giusto. La CURA טִפּוּל (Tippù l) è una CAREZZA לִטוּף (Litùf). Chi di noi non è ha bisogno nel momento di sofferenza?
FINESTRA חַלּוֹן (Challòn)! Questa parola ha anch’essa origine dalla radice ח ל ל (Challal) VUOTO, SPAZIO. Gli esperti ritengono che pur non condividendone il significato, sia un omonimo perché in effetti s’incornicia uno spazio vuoto interno. Essa apre all’esterno e fa entrare la luce; suo sinonimo צֹהַר (Tzohàr), è la finestra dell’arca che a sua volta la collega alla luminosità dello זֹהַר (Zohàr) LUCE.
C’è un’espressione ebraica molto significativa e cioè (Challòn Hizdammenuyiòt) חַלּוֹן הִזְדַמְּנֻיּוֹת una finestra, SPAZIO di OPPORTUNITÀ הִזְדַמְּנֻיּוֹת (Hizdammenuyòt). È difficile scorgere la radice di TEMPO זְמָן (Zemàn) in questo sostantivo dalla forma riflessiva (הִזְדַמְּנֻיּוֹת) ma è quella. Ci si ritrova a braccetto con il tempo e lo spazio inseparabili e questa espressione ci insegna che questo è il tempo della sin-cronicità che ci fa incontrare il miracolo נֵס (Nes) in situazioni insospettabili.
Se osserviamo la parola esperienza נִסָּיוֹן, ritroviamo come porta נס il miracolo. Siamo delle finestre aperte al mondo e pronte a ricevere la luce, rimanendo in connessione nelle nostre opportunità esperienziali!
La guarigione è alle porte!