AIUTO עֶזְרָה (‘Ezràh)
AIUTO עֶזְרָה (‘Ezràh)! ע ז ר AIUTARE, APPOGGIARE, SPRONARE, FACILITARE nonché SOCCORRERE e SALVARE. La ע occhio-sorgente che portata all’estreme conseguenze diventa pura percezione esperienziale, accompagna la ז e la ר che insieme formano la parola זָר (Zar) STRANIERO. Questa radice ci porta in automatismo a soccorrere e a conoscere parti di noi sconosciute, bisognose di AIUTO עֶזְרָה. Siamo tutti UNO. Interessante elaborare un’altra parola, scritta esattamente come AIUTO עֶזְרָה : עֲזָרָה (‘Azaràh) che era il CORTILE del SANTUARIO ׁבֵּית הַמִּקְדָש (Bet-Hammikdàsh-TEMPIO) dove si pregava insieme con cuore integro. I nostri saggi insegnano che da lì nasce questa parola infatti nel salmo 20, 3 è scritto:
יִשְׁלַח עֶזְרְךָ מִקֹּדֶשׁ
(Yshlàch ‘ezrechà Mikkodesh)
«Ti manderà l’aiuto dal Luogo Sacro».
In Ezechiele troviamo tradotto עֲזָרָה anche con ALTARE. Il sinonimo naturale di AIUTO עֶזְרָה è עֵזֶר (‘Ézer). Famosa la riflessione divina nel constatare la solitudine dell’uomo e la decisione di creare la donna come AIUTO ADEGUATO A LUI עֵ֖זֶר כְּנֶגְדּוֹ (‘Ézer chenegDdò); letteralmente AIUTOעֵ֖זֶר comeכְּ di fronteנֶגֶד a luiֹו (Genesi 2,18). DI FRONTEנֶגֶד si traduce anche con CONTRO. Rashì risolve questo enigma, commentando che il significante di questo verso dipende dalla meritevole collaborazione dell’uomo o dal suo non meritarselo. Pace o guerra è nelle sue mani. Ciò che è chiaro è che עֵזֶר (‘Ézer) è riconosciuto come appellativo della DONNA אִשָּׁה (Ishshàh).
La domanda più importante rimane quella del salmo 121,1:
מֵ֝אַ֗יִן יָבֹ֥א עֶזְרִֽי
(Meàin iavò ‘èzrì)
«DA DOVE VERRÀ IL MIO AIUTO»?
עֶ֭זְרִי מֵעִ֣ם ה’ עֹ֝שֵׂ֗ה שָׁמַ֥יִם וָאָֽרֶץ׃
(‘ Ézrì me’ìm Hashèm ‘osèh shamàyim vaàretz)
«Il mio aiuto verrà dal Signore, Facente il cielo e la terra»!
(Salmi 121,2.)