GIUDICE שוֹפֵט (Shofèt)

GIUDICE שוֹפֵט (Shofèt)

15 Agosto 2021 Off Di Hora Aboav

GIUDICE שוֹפֵט (Shofèt)! Il suo plurale è שוֹפְטִים (Shofetìm)! Il suo sinonimo più diretto è דַיָּן (Dayyàn ד ו ן) ed è uno degli appellativi di Hashèm. La radice di שוֹפֵט è ש פ ט (Shin-Pe’-Tet) e la prima volta che appare nella Torà si esprime in una duplice forma rafforzativa. Essa viene pronunciata dai sodomiti durante la loro aggressione nei confronti di Lot (Genesi19,9):

….הָאֶחָ֤ד בָּֽא־לָגוּר֙ וַיִּשְׁפֹּ֣ט שָׁפֹ֔וט….

(Haechàd bà lagùr vayyishppòt shafòt)

…”(Questi) L’uno viene (ad abitare temporaneamente (ג ו ר) e (vuole ergersi a giudice) GIUDICA per GIUDICARE…. (Lett. E giudicò per giudicare)”.

La parashàh פָּרָשָׁה di Devarìm (Deuteronomio 16,18-21,9) denominata Shofetìm, prende il nome proprio dalla sua prima parola “ שוֹפְטִים” che introduce il precetto di nominare dei giudici per emettere i verdetti e dei funzionari ( guardie) per metterli in atto:

וְשָׁפְט֥וּ אֶת־הָעָ֖ם מִשְׁפַּט־צֶֽדֶק׃….

(Vehaftù et- ha’àm mishpàt-tzèdek:)

“E (essi) giudicheranno il popolo con giustizia”.

Qui viene usata anche la radice צ ד ק (Tzàdi-Dàlet-Kof) che amplifica il significante di ש פ ט (Shin-Pe’-Tet).

La שׁ con la sua capacità trasformativa fa perlustrare tutte le condizioni per contattare l’energia giusta e fa allontanare dalla corruzione che è in agguato. Essa invita ad usare solo il suo potere divino per permettere alla פ parola di esprimersi a voce alta per il bene comune della ט.

Salomone è ciò che ha chiesto al Signore (Re I 3,9):

לֵ֤ב שֹׁמֵ֙עַ֙ לִשְׁפֹּ֣ט אֶֽת־עַמְּךָ֔ ……..

(…Lev shomè’a lishpòt et ‘ammechà…)

…”Un cuore (intelletto) ascoltante (che sappia ascoltare) per giudicare il Tuo popolo…”

Dalla stessa radice ovviamente troviamo GIUDIZIO שִׁפּוּט (Shippùt) che si muove secondo il Rav M.E. Artom nell’area della comprensione, del chiarimento, della saggezza, dell’intelligenza, del consiglio, della prudenza e del verdetto. Egli insegna quindi che emettere un giudizio con leggerezza, inappropriato o gratuito è uno degli agiti quotidiani che avvelenano maggiormente la vita altrui ma di fatto la nostra esistenza. Le Massime dei Padri ci esortano a non giudicare il nostro compagno finché non ci troviamo nelle sue circostanze (2,4). La scelta è imperante sempre e in quelle occasioni si mettono in campo dei GIUDIZI שִֹפּוּטִים (Shipputìm). Anche מִשְׁפָּט (Mishppàt) traduce GIUDIZIO, PROCESSO, LEGGE, DIRITTO, COSTUME e FRASE; TRIBUNALE  בֵּית מִשְׁפָּט(Bet-mishpàt) e anche בֵּית דִין (Bet-Din). I PREGIUDIZI  מִשְׁפָּטִים קְדוּמִים  (Mihpatìm kedumìm)!

Non possiamo non ricordare che il libro che segue quello di Giosuè si chiama שוֹפְטִים GIUDICI e ci narra le imprese dei giudici d’Israele fino all’elezione dei Re. I più famosi sono:

גִדְעוֹן, דְבוֹרָה, יִפְתָּח, שִׁמְשׁוֹן, עֵלִי הַכֹּהֵן, וּשְׁמוּאֵל.

Ghid’òn, Devorà, Yifttàch, Shimshòn, ‘Eli haCohèn, uShemuèl.

Gedeone, Debora, Jefte, Sansone, Eli il sacerdote e Samuele.

Ci chiarisce ulteriormente la figura dello שוֹפֵט 395 la riflessione ghematrica sulla parola ANIMA נְשָׁמָה (Neshamàh) 395. L‘espressione הַנֵּר דוֹלֵק (Hannèr dolèk) LA CANDELA ARDE rivela il suo stesso valore numerico 395 e lo descrive in opera: רַק טוּב וְחֵסֶד (Rak tuv vechèsed) SOLO BONTÀ e MISERICORDIA 395.