CONGREGAZIONE כְּנֶסֶת (Chenèset – Kenèset)
CONGREGAZIONE כְּנֶסֶת (Chenèset per molti Kenèset)! Anche COMUNITÀ, RIUNIONE, ASSEMBLEA, CONSIGLIO, CONSESSO. La sua radice è כ נ ס (Caf- Nun-Sàmech) che si esprime nel tema dell’ADUNARE, RAGGRUPPARE, ENTRARE, FARE ENTRARE, PENETRARE, RADUNARSI, RACCOGLIERSI. La כ, la lettera per antonomasia dell’accoglienza e del benvenuto apre questa parola e si accompagna alla spiritualità della נ che può far rischiare di “cadere” ma è sostenuta dalla ס che le è vicina e che permette alla ת di realizzare in libertà il progetto in campo. La mistica ci insegna che l’espressione (Chenèset Israel) כְּנֶסֶת יִשְֹרָאֵל LA CONGREGAZIONE DI ISRAELE risponde alla descrizione spirituale di un’”anima universale, collettiva” che nutre le singole anime ebraiche. A volte viene riconosciuta anche come PRESENZA DIVINA שְׁכִינָה (Shechinàh). Rabbì S. Zalman Di Liadi evidenzia che la “TERRA AMATA” אֶ֣רֶץ חֵ֔פֶץ (Erètz chefetz) in Malachia 3,12 sta a significare proprio כְּנֶסֶת יִשְֹרָאֵל. Rav A. Steinsaltz ci invita a riflettere sulla “rosa” del verso 2 del secondo capitolo del Cantico dei Cantici כְּשוֹשַׁנָּה֙ בֵּ֣ין הַחוֹחִ֔ים כֵּ֥ן רַעְיָתִ֖י בֵּ֥ין הַבָּנוֹת׃ (Cheshoshannàh ben hachochìm chen ra’yatì ben habbanòt) Come una rosa tra le spine (cardi) tale è la mia amata fra le ragazze (fanciulle). Essa è per lui la כְּנֶסֶת יִשְֹרָאֵל. “Essa ha il rosso e il bianco, proprio come la Chenèset Israel ha la giustizia e la misericordia”… È nota anche la GRANDE ASSEMBLEA הַכְּנֶסֶת הַגְּדוֹלָה (Hakkenèset hagghedolàh) che contemplava all’inizio 120 saggi e grandi uomini fra i quali anche gli ultimi profeti fino ad arrivare ai famosi 70 (71). Se isolo la parola הַכְּנֶסֶת con l’articolo trovo il PARLAMENTO israeliano (HACCHENÈSET). La radice כ נ ס (Caf- Nun-Sàmech) forgia il nome della SINAGOGA, TEMPIO בֵּית הַכְּנֶסֶת (Bet-hacchenèset) e della CHIESA כְּנֵסִיָּה (Chenesiyyàh). La gematria di כְּנֶסֶת è 530 come il valore numerico delle sagge paroleהִיא חַיִּים הָאֱמֶת (Haemèt hi chayyìm) LA VERITÀ È VITA. Infine voglio terminare con le augurali parole del salmista (Salmi 147,2): (Bonèh Yerushalaim Hashèm nidchè Israel yechannes) בֹּּּּוֹנֵ֣ה יְרוּשָׁלִִִִַ֣ם ה’ נִדְחֵ֖י יִשְׂרָאֵ֣ל יְכַנֵּֽס׃
“l’Eterno riedifica (ricostruisce) Gerusalemme, gli esuli d’Israele RACCOGLIERÀ (radunerà).”
La foto del post: La grande sinagoga di Budapest che poteva contenere fino 3000 persone prima della Shoà.