SILENZIO דְּמָמָה (Demamàh)
SILENZIO דְּמָמָה (Demamàh)! Si parla di quel silenzio che viene spiegato come קוֹל חֲרִישִׁי (Kol charishì) VOCE DI BISBIGLIO, VOCE DI SUSSURRO a cui si accede quando scompariamo a noi stessi ed entriamo in uno spazio di VERO ASCOLTO: שְׁמַע (Shemà’) ASCOLTA. Lo stesso in cui Elia ha riconosciuto Dio che si è manifestato a lui come una VOCE DI SILENZIO SOTTILE קוֹל דְּמָמָ֥ה דַקָּֽה (Kol demamàh dakkàh-Re I 19,12.) SILENZIO דְּמָמָה (Demamàh)! Una domanda essenziale che già abbiamo elaborato insieme: מה דם? CHE COSA (è il) SANGUE? (Mah dam?) Se si fa riferimento a Deuteronomio 12,23 dove si parla dell’anima vegetativa נֶפֶשׁ (Nèfesh):
כִּי הַדָּם הוּא הַנָּפֶשׁ
(Chi haddàm hu hannàfesh)
« POICHÈ IL SANGUE È L’ANIMA».
La domanda può diventare anche: “Che cosa è la vita?” La sua radice è ד מ ם STARE in silenzio, fare silenzio ma che si apre anche al tema del fermarsi e del tranquillizzarsi. I sinonimi più usati di SILENZIO דְּמָמָה (Demamàh) è שֶׁקֶט (Shèket) e דוּמִיָה (Dumiyàh). Se torniamo alla prima espressione esplicativa del SILENZIO דְּמָמָה (Demamàh): קוֹל חֲרִישִׁי (Kol charishì) VOCE DI BISBIGLIO, VOCE DI SUSSURRO, possiamo riflettere sulla radice ח ר ש che ci fa inoltrare nel tema dell’ARARE. Prepariamo bene i solchi nel nostro esistere per seminare ciò che il silenzio potrà generosamente donarci.