SABATO שַׁבָּת (Shabbàt)
SABATO שַׁבָּת (Shabbàt)! La parola שַׁבָּת significa CESSAZIONE ש ב ת (Shìn-Bet-Tav) ed esprime appieno la sua radice. שַׁבָּת הַמַּלְכָּה (Shabbat hammalcàh), l’appellativo di essere LA REGINA è uno degli appellativi più usati per onorare questo giorno che è sacro per ogni ebreo. Si lascia il tempo ordinario, politico e si entra in un tempo che è il vero tempo. È il tempo della lettura della Toràh. È il tempo dell’incontro con se stessi, con l’altro e con la preghiera.
Se prendiamo in considerazione le lettere di questa parola più da vicino, comprendiamo in una delle tante letture che è la REALIZZAZIONE, espressa dalla lettera ת (Tav), di colui che TORNA שָׁב (Shav). L’aspirazione a tornare a casa! Il desiderio di tornare ad essere veramente in collegamento con la nostra dimora più intima e interiore.
עַתָּה (‘attàh) ADESSO, ORA, ‘עת ה: ora e qui è il tempo di Hashem, dello שַּבָּת. Altra lettura ci insegna che l’esperienza del potere divino della ש trova dimora nella ב e può esprimersi nella libertà più totale della ת in tutto il nostro essere.
IL Signore portò a termine la Sua OPERA מְלָאכָה (Melachàh) nel settimo giorno. Nel testo della
Toràh: ֹֹֹמְלַאכְתּוֹ (Melachtò)
La Sua Opera.
Dante Lattes, fa una distinzione interessante fra OPERA מְלָאכָה (Melachàh)
e il suo sinonimo עֲבוֹדָה (‘Avodàh)
per lo più tradotto come LAVORO .
OPERA מְלָאכָה
(Melachàh) è “La funzione, l’incarico, il compito, la missione,
l’opera a cui si deve adempiere secondo le proprie capacità e che può essere di
varie specie, natura, difficoltà, responsabilità…”
Ogni uomo possiede un dono e il suo dovere è quello di ricercarlo dentro di sé
ed esprimerlo per adempiere al suo compito in questa vita.
Ogni tipo di lavoro deve diventare ed essere vissuto come una vera e propria
OPERA מְלָאכָה
(Melachàh). Questa parola è vicina alla parola מַלְאָךְ ANGELO (Malàch). E’ noto che gli ANGELI מַלָאכִים (Malachìm
(ch gutturale)) che sono i messi del Signore, conoscano esattamente quale sia
il loro compito e lo eseguano nella maniera più naturale per realizzare ciò che
è BUONO agli occhi del Signore.
C’è un midrash che racconta che alle falde del monte Sinai, gli ebrei abbiano
rubato il segreto degli angeli e cioè si siano sintonizzati al Volere di Dio ed
abbiano perseguito la strada degli angeli.
Se togliamo l’א alla parola מַלְאָךְ ANGELO, viene espressa la parola מֶלֶךְ (Melech)
RE. Un re è come un angelo che deve conquistare tutti i giorni la sua א e cioè quella forza d’equilibrio che concilia
in sé gli opposti e che produce STABILITA’ ed EQUANIMITA’ per poter governare
con giustizia e devozione verso il suo popolo come tutti gli uomini che si
muovono in spazi di cura e responsabilità sociale.