DITO אֶצְבַּע (Etzbà’)
DITO אֶצְבַּע (Etzbà’)! La א potenzia la sua radice צ ב ע che ci porta nella dimensione del COLORE צֶבַע (Tzèva’) e del gioco della luce che le dà vita. Dentro questa parola c’è tutta l’energia, depositata nella ב, dell’ALBERO עֵץ (‘Etz). Il DITO אֶצְבַּע 163 (Etzbà’) simboleggia la realizzazione di tutti gli atti pratici di QUESTO MONDO עוֹלָם הַזֶּה 163 (‘Olam hazèh). Le dieci dita אֶצְבָּעוֹת (Etzba’ot) delle mani יָדַיִם (Yadaim) ricordano i dieci DETTAMI אֲמִירוֹת della creazione divina e le dieci PAROLE דְבָרִים (Devarim) nonché le dieci Sefirot e le dieci piaghe. Nel racconto della quarta piaga dei PIDOCCHI כִּנִּים (Chinnim), i maghi d’Egitto riconobbero IL DITO DI DIO אֶצְבַּ֥ע אֱלֹקִים (‘Etzbà’) e dopo questa dichiarazione scomparvero dal testo. Si legge sulla Toràh che le Tavole della Legge sono state scritte con il DITO DI DIO בְּאֶצְבַּ֥ע אֱלֹקִים (BeEtzbà’ Elokìm) e Rambam commenta CON LA PAROLA DI DIO: non è certo uno strumento ma espressione della Sua volontà. צ ב ע non si muove solo nel tema del colorare, tingere, dipingere, bagnare ma anche alzare il dito, indicare, votare e rubare…. Le dita in movimento, prese in un lavoro o in una qualsiasi progettualità operano sinergicamente in una tale sintonia da destare meraviglia. Il nostro cervello, correlato alla nostra volontà, permette loro di creare in ogni campo e di esprimersi all’esterno. DITO אֶצְבַּע (Etzbà’), come detto la א dà il via al senso unificante e incontra la צ nel raggiungere la sua giusta meta che porta la benedizione della ב in ogni esperienza percettiva della ע. L’immagine del Grande Sacerdote che benedice il popolo con le dita aperte nella tipica modalità, rappresenta il grande potenziale di ogni אֶצְבַּע: fasci di luce nella notte. Una radice che esprime luminosità non può non manifestarsi anche nella sua ombra: IPOCRISIA צְבִיעוּת (Tzevi’ùt) e IPOCRITA צָבוּעַ (Tzavùa’) anche COLORATO). In verità questo pensiero evidenzia giudizio perché in campo c’è semplicemente un problema di mancanza di discernimento quando si inganna se stessi o quando si simula con gli altri. Solo un lavoro serio di conoscenza e consapevolezza può riportare integrità e luce. Coloriamo con acquerelli צִבְעֵי מַיִם (Tzivè’ mayìm) la nostra vita e godiamo della vista delle nostre dita come se fossero TULIPANI צִבְעוֹנִים (Tzivonìm).