NOTTE לַיְלָה (Laylàh)

NOTTE לַיְלָה (Laylàh)

6 Luglio 2020 Off Di Hora Aboav

NOTTE לַיְלָה (Laylàh)! La sua radice è ל י ל che ovviamente è connessa al tema dell’OSCURARE, dell’OSCURARSI, del DIVENTARE NOTTE e del percepire uno stato di nebbia. Infatti si è di fronte ad un fenomeno di poca chiarezza dove tutto si mescola e non si distinguono bene le sagome; al contrario del giorno, legato alla luce. La notte inizia dalla sera עֶרֶב (‘erev) che deriva proprio dalla radice del MISCUGLIO ע ר ב  . È interessante il commento di Hirsh che interpreta la notte proprio come una PREPARAZIONE ” הֲכָנָה “ (hachanàh) alla LUCE אור (or) nella sua funzione etico-evolutiva del raggiungimento del BUONO טוֹב. Forse è anche per questo che i nostri Maestri amano studiare a MEZZANOTTE חֲצוֹת לַיְלָה (chatzot layla) come ricorda anche il Re David che era solito alzarsi a quell’ora per ringraziare il Signore. (Salmi 119, 62) Nel verso 5 del primo capitolo di בְּרֵאשִׁית (Genesi), Dio chiama חֹשֶך (choshech) le tenebre (oscurità, buio) לָ֑יְלָה e in quel contesto leggiamo Layelàh. NOTTE לַיְלָה (Laylàh) è una parola molto significativa: due ל tra il nome del Signore espresso con la י e la ה. Un doppio pungolo per accedere a quella dimensione ove s’incontra il לִי PER ME, A MIO VANTAGGIO con ‘לַה ciò che è PER HASHEM. Una espressione unica לֵ֣יל שִׁמֻּרִ֥ים (Lel shimmurim) NOTTE di VEGLIA, di PROTEZIONE, di CUSTODIA, PREDESTINATA (M. Levy) che al verso 42 del capitolo 12 di Shemot שְׁמוֹת  (Esodo) dimostra la Presenza e la Fedeltà divina verso il popolo che ha scelto per realizzare la Sua Volontà nel contesto umano. Parliamo della NOTTE לַיְלָה (Laylàh) dell’uscita degli ebrei dall’Egitto, il luogo stretto che attraverso tutte le incredibili sofferenze quegli schiavi hanno potuto abbandonare per procedere verso la conoscenza intima di HASHEM e di se stessi. La notte accoglie i nostri sogni e le nostre paure ancestrali; non riesce a darci risposte. Dipende dalla nostra fiducia nella vita! C’è un verso di Isaia (21, 11) che sicuramente pende sulle nostre teste ed anche ora non posso donarvi una risposta se non invitarvi a rimanere in un profondo silenzio, forti della capacità di essere in sintonia col giorno che verrà: “שֹׁמֵר֙ מַה־מִּלַּ֔יְלָה שֹׁמֵ֖ר מַה־מִּלֵּֽיל  …” (Shomer ma millaylàh shomer ma millel….) “O GUARDIANO, CHE NE È DELLA NOTTE? O GUARDIANO CHE NE È DELLA NOTTE?” (Trad. Di Segni D. שוֹמֵר anche custode, osservante, vedetta, vigilante.)

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