ORGOGLIO גַּאֲוָה (Gaavàh)
ORGOGLIO גַּאֲוָה (Gaavàh)! La sua radice ג א ה (anche ג א י ) appare rare volte nella Toràh e viene usata solo per manifestare la Maestà e l’Eccellenza di Hashem o dell’aiuto offerto a Israele tramite questa Magnificenza. Famosa la ripetizione di questa radice in una rara forma rafforzativa, nella Cantica di Mosè e a seguire in quella di Miriam “Canterò Hashem che Si Innalzò (Fu Sommo ed Eccelso) : גָאֹה גָּאָה (Gaòh gaàh) ché gettò in mare cavallo e il suo cavaliere.” (Shemot 15,1-15,21). ORGOGLIO גַּאֲוָה (Gaavàh) può anche essere tradotto con ONORE quando è in campo lo studio della Toràh, perché studiare la Toràh ci innalza e non ci inorgoglisce. Un suo sinonimo è anche la parola גָאוֹן (Gaòn) che può essere tradotta con GENIO ma anche diventa il titolo onorifico per chi conquista grande onore nello studio della Toràh. Famoso il Gaon di Vilna. La ג, la lettera per antonomasia dello svezzamento e del divenire “grandi”, alimenta אֲוָה (Avàh) il DESIDERIO. Un desiderio che ci innalzi a percepire le alte vette del Sé e ci preservi dall’attardarci in giochi infantili che gonfiano il nostro “ego” הָאֶגוֹ 15 (haègo) come גַּאֲוָה (Gaavàh)! L’alterigia e la superbia portano alla disfatta, insegnano i proverbi e Hashem stesso le “odia”! Il suo contrario è l’UMILTÀ עֲנָוָה (‘Anavàh). “E l’uomo Moshèh (Mosè era) molto umile (עָנָיו (עָנָו (‘Anàv), più di qualsiasi altra persona sulla faccia della terra”. (Bemidbàr-Numeri 12,3) Ho sentito un Chasid חֲסִיד PIO dire: -Moshè era grande perché era “piccolo”! Rimanere allineati all’ascolto più intimo ci preserva, perché là scompariamo e solo la gioia è nostra compagna. Niente può eguagliare il senso di affinità che ci lega all’universo. L’orgoglio invece ci isola, ci rende sempre insoddisfatti e alla ricerca di qualcosa che invece di nutrirci, ci distrugge e ci riempie di paura e angoscia. Procediamo בְּאַהֲבָה (Beahavàh) 15 CON AMORE e non con ORGOGLIO גַּאֲוָה (Gaavàh) 15!