SHOA’H שׁוֹאָה CATASTROFE, ROVINA
SHOÀH שׁוֹאָה
CATASTROFE, ROVINA, DISASTRO! Parola biblica che non appare nella Torà e
acquista diverse denominazioni nell’ambito della DESOLAZIONE e DISTRUZIONE
nonché DISGRAZIA. Questo termine viene usato ormai metaforicamente come קָשֶׁה
(Kashèh) DURO e בִּלְתִּי נִסְבָּל (Bilttì nisbàl) INSOPPORTABILE. Una descrizione
che ci ricorda amaramente la schiavitù d’Egitto perfezionata dalla modernità
tecnica!! Il famoso verso 11 del capitolo di Isaia 47 risuona chiaro” E ti ha
colto il malanno senza che tu te ne accorgessi, ti è sopraggiunta
un’irreparabile sciagura, ti ha colpito una SHOA’H שׁוֹאָה
CATASTROFE inavvertita, improvvisa. (Trad. D. Lattes). SHOA’H שׁוֹאָה è
una parola ben diversa da OLOCAUSTO עוֹלָה
‘Olàh che ricorda il SACRIFICIO levitico che andava completamente bruciato
sull’altare e che poteva essere offerto anche in gruppo o individualmente. La
radice di שׁוֹאָה è ש א ה
(Shin-Alef-He’): siamo nel tema della distruzione che suscita disperazione fino
ad arrivare al silenzio assoluto, mancando le parole per narrare
l’inenarrabile: לְּהִשְׁתָּאוֹת (Lehishttaòt). La radice di עוֹלָה è ע ל ה
(‘Ain-Lamed-He’) SALIRE, ELEVARSI. Un sacrificio gradito al Signore!! Una
miniserie televisiva del 1978 americana raccontò la SHOA’H שׁוֹאָה col
titolo Holocaust che è la sua traduzione in inglese. Da allora è rimasto
incollato questo nome che spesso è usato nel giorno della Memoria, il 27
gennaio anche da persone colte che ricoprono un incarico pubblico.
Voglio arricchire questo post con il dodicesimo
articolo di fede di Rambam che in questi giorni viene cantato in molte
commemorazioni:
אֲנִי
מַאֲמִין בֶּאֱמוּנָה שְׁלֵמָה בְּבִיאַת הַמָּשִׁיחַ וְאַף עַל פִּי
שֶׁיִּתְמַהְמֵהַּ עִם כָּל זֶה אֲחַכֶּה לּוֹ בְּכָל יוֹם שֶׁיָּבוֹא.
Anì maamin beemunàh shelemàh beviat hamashiach.
Veaf ‘al pì sheitmahmeha, im col zèh achachèh lo bechol iom sheyavò.
IO CREDO CON FEDE COMPLETA NELLA VENUTA DEL
MASHIACH ED ANCHE SE TARDERA’ A VENIRE, CON TUTTO CIO’ , IO LO ASPETTERO’ OGNI
GIORNO CHE VERRA’.
Proviamo ad ascoltare in silenzio e a contattare il nostro cuore per colmare questa vibrazione terrificante e riempirla della MEMORIA זִכָּרוֹן(Ziccaròn) con il più grande rispetto.
Il post raffigura la statua di Janusz Korczak (Henryk Goldszmit) con i suoi bambini nel giardino del museo della SHOA’H di Yad Vashem a Gerusalemme. Pedagogista polacco molto famoso scelse di morire con i bambini del suo orfanotrofio a Treblinka pur potendosi salvare.